L’attività della Caritas nel 2020

L’attività della Caritas nel 2020

Caritas italiana

Il Rapporto 2020 su povertà ed esclusione sociale in Italia restituisce una lettura dei gravi effetti economici e sociali che si affiancano a quelli sanitari dell’attuale crisi generata dalla pandemia da Covid-19. I dati dei Centri di ascolto confermano una crescita della povertà: da un anno all’altro l’incidenza dei “nuovi poveri” passa dal 31% al 45%. Quasi la metà di chi si rivolge alla rete Caritas non lo aveva mai fatto in passato.

Aumenta in particolare il peso delle famiglie con minori, delle donne, dei giovani, dei nuclei di italiani e delle persone in età lavorativa.

Le Caritas diocesane e parrocchiali, fin dai primi giorni dell’emergenza Covid-19, hanno continuato a stare accanto agli ultimi e alle persone in difficoltà, mettendo in atto risposte diversificate, spesso innovative. Pensiamo a: servizi di ascolto e di accompagnamento telefonici, ascolto organizzato all’aperto, consegna di pasti a domicilio, fornitura di pasti da asporto, distribuzione di dispositivi di protezione individuale e igienizzanti, messa a disposizione di alloggi per i periodi di quarantena e isolamento, servizi legati all’acquisto e distribuzione di farmaci e prodotti sanitari, servizi di assistenza psicologica. Una vivacità di iniziative realizzate anche grazie alla disponibilità di oltre 62mila volontari, a partire dai giovani del servizio civile universale, che da nord a sud del Paese si sono spesi a favore dei più vulnerabili.

Ora l’unico modo per andare oltre l’emergenza è costruire una visione per il futuro del nostro Paese attorno a cui coagulare le energie che abbiamo scoperto annidarsi nelle pieghe del tessuto sociale in questi mesi. Li abbiamo voluti chiamare “gli anticorpi della solidarietà”, perché sono segni concreti delle potenzialità di una cittadinanza attiva e solidale che occorre nutrire e valorizzare. Come ci ricorda Papa Francesco: «Uscire dalla crisi significa cambiare, e il vero cambiamento lo fanno tutti, …tutti insieme, tutti in comunità».

Caritas diocesana

Il Report della Caritas diocesana di Messina 2019-2020, quest’anno pubblicato con una formula straordinaria ossia con dati relativi all’anno 2019 ed al primo semestre 2020, contiene inoltre una approfondita ricerca multifattoriale sulla povertà educativa. La ricerca è stata curata dall’Osservatorio Diocesano delle Povertà e delle Risorse, grazie alla collaborazione della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori, del Servizio Sociale dell’ASP 5 di Messina, dell’Ufficio Scolastico Regionale e della Direzione Provinciale dell’INPS. L’analisi ha comparato e messo su mappa i dati della dispersione scolastica, dei percettori del reddito di cittadinanza, dei procedimenti penali e civili che coinvolgono minori, dei casi presi in carico dal Dipartimento di Neuropsichiatria infantile dell’ASP. 

Si tratta di una ricerca innovativa per Messina, perché si basa su un’analisi multifattoriale della povertà, attraverso una pluralità di indicatori che vengono posizionali su mappa attraverso la tecnologia GIS (Geographic Information System) che consente quindi di elaborare una vera e propria cartina topografica del disagio giovanile. 

Il Report 2019-20 contiene inoltre una panoramica circa gli aiuti forniti durante il periodo di lockdown ed il resoconto del Progetto “Lavoro è Dignità” che nel 2019 ha visto la realizzazione di azioni a sostegno dell’occupazione e della formazione professionale. 

“La povertà non è solo mancanza di reddito o di lavoro: è isolamento, fragilità, paura del futuro – afferma padre Nino Basile, direttore della Caritas diocesana – il Report che presentiamo è stato redatto avendo negli occhi il volto dei minori delle periferie difficili e complesse del nostro territorio, dei disoccupati, soprattutto quelli ultraquarantenni privati della dignità di lavoratori, delle donne schiacciate tra le difficoltà occupazionali e il lavoro in famiglia. Quanto osservato e rilevato – conclude Padre Basile – è messo a disposizione della comunità cristiana per l’animazione al suo interno e verso la società civile”.

E noi?

In attesa di redigere e pubblicare il resoconto dell’attività annuale, ci rendiamo già conto adesso di quanto la situazione odierna si mostri abbastanza difficile, anche a motivo del prolungamento delle restrizioni imposte dalla pandemia, della chiusura delle attività lavorative, del ritardo nell’arrivo degli aiuti previsti e quindi del conseguente aumento delle persone e famiglie in difficoltà.

In questo 2020 abbiamo cercato di operare con servizi di accompagnamento personali e telefonici, consegna di beni a domicilio nei casi di isolamento fiduciario, distribuzione di beni di prima necessità e di materiale per i più piccoli, sostegno alle famiglie con ragazzi in età scolare, attenzione a coniugare le domande di offerta e di richiesta lavorativa. Le iniziative sono state realizzate grazie alla disponibilità di tantissimi volontari che si mettono costantemente al servizio di coloro che hanno più bisogno; la comunità parrocchiale, poi, si è sempre mostrata attenta nel contribuire attraverso l’offerta libera e generosa di quanto è stato di volta in volta richiesto.

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